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A BRONTE (CATANIA) L'EVENTO DEDICATO AL PISTACCHIO


Pesto e penne al pistacchio, gelato e crema di pistacchi: di scena il gioiello di Bronte


A Bronte, in provincia di Catania da oggi 6 Ottobre fino al 9 Ottobre è in corso la XXII edizione della Sagra del Pistacchio 2011, tradizionale manifestazione dedicata all'"Oro verde" del comune etneo: il pistacchio, il suo gioiello gastronomico. E' un'occasione per promuovere lo squisito frutto verde che cresce alle pendici dell'Etna ed i prodotti da esso derivati. Il pistacchio di Bronte, infatti, è particolarmente pregiato e ricercato per il suo sapore aromatico e gradevole in pasticceria, in gelateria e per aromatizzare ed insaporire molte vivande.

L’olio, estratto dal frutto, trova anche applicazione in dermatologia per le sue alte doti emollienti ed ammorbidenti. Ma è chiaramente in cucina e pasticceria che il Pistacchio diventa un Re, Pistacchio non è solo sinonimo di dolci, ma nutriente condimento per i primi piatti. Se da una parte, infatti, la fama delle Pennette al Pistacchio ha fatto il giro della Sicilia per la loro bontà, non meno prelibata è la pasta fresca fatta in casa realizzata con la farina di pistacchio. I dolci naturalmente la fanno da padrone: paste, torte e gelati sono resi ancor più gustosi con il prezioso frutto dell’Etna che è servito negli anni anche ad inventare prelibatezze nuove. 

Oltre al favoloso gelato e all’osannata “torta al pistacchio” (realizzata con pan di Spagna, a volte farcita con uno strato di cioccolata o di nutella che si associano particolarmente al gusto del frutto), e alle gustose “paste di pistacchio” realizzate con la stessa procedura con cui si produce la pasta di mandorle, si fanno sempre più strada, il “pesto di pistacchio” a base di solo pistacchio ed olio di semi e la “filletta” al pistacchio, ovvero il tradizionale dolce brontese guarnito del prezioso frutto. Il dolce del pistacchio ed il salato dei secondi piatti più tradizionali riescono a sposarsi nella salsiccia di pistacchio. Preparata all’inizio dai macellai con qualche perplessità, ormai è richiestissima. Del resto la mortadella migliore si condisce con il pistacchio che se è di Bronte e sinonimo di grande qualità. Immaginate poi una specie di “Nutella” di colore verde che qui chiamano “Pistacchiella” o più semplicemente “crema di pistacchi”. Girando fra gli stand della Sagra o recandovi in qualsiasi pasticceria o ristorante di Bronte sarà possibile trovare tutto e forse di più, in un variegato cocktail di prodotti che però hanno un colore solo: il verde dell’ “Oro” di Bronte.

L'amore della Sicilia per il pistacchio è visibile nella stessa locandina che promuove l'evento: un pistacchio racchiuso in uno scrigno come un gioiello prezioso
Un orgoglio dettato anche dal fatto che la Sicilia è l’unica regione italiana dove si produce il pistacchio e Bronte, con oltre tremila ettari di coltura, ne rappresenta l’area di coltivazione principale (più dell'80% della superficie regionale e l’1% di quella mondiale) con una produzione dalle caratteristiche uniche che ne fanno un prodotto di nicchia di grande valore. Il pistacchio era già conosciuto dai greci e dai romani, ma è entrato a far parte delle coltivazioni agricole in Sicilia solo grazie agli arabi che hanno scoperto che sul territorio di Bronte la pianta su cui effettuare l’innesto cresceva spontaneamente. L’ambiente di coltivazione va dai 300 ai 900 metri sul livello del mare con la pianta che si adatta ad ambienti difficili come i terreni lavici brontesi, dove non cresce nient’altro se non la ginestra, che però a differenza del pistacchio non produce reddito.
La raccolta viene effettuata ancora con le tecniche di un tempo fra le irte e spigolose lave dell’Etna e dal frutto sulla pianta bisogna togliere prima il mallo, poi il guscio e per finire quella pellicina che protegge il verde pistacchio. Subito dopo la raccolta il pistacchio va essiccato per ridurre la percentuale di umidità fino al 4%, impedendo la formazione di microrganismi. Alla fine il verde frutto ripaga certamente i brontesi per la fatica profusa nella coltivazione e nella raccolta. Se ne raccoglie per ben oltre 30 mila quintali, per una ricchezza che riempie le tasche brontesi per quasi 15 milioni di euro. 

Info e programma: www.comune.bronte.ct.it

6 Ottobre 2011


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