Ama la roccia e insegue le sue spaccature. Disordinato, molto ramificato e denso, il cappero riveste muretti e rocce di foglie arrotondate, cuoiose e di colore verde scuro. Prima un seme, poi un fiore, infine un frutto. Capperi: fate di loro ciò che volete. Persino i suoi fiori, che mai immaginereste commestibili, sono in realtà buoni da mordere e da gustare come stuzzichevoli antipasti fritti.
Ecco per voi amici di ItaliaRistoranti.info una ricetta:
La ricetta del Fiore di cappero in pastella
Appena raccolto e lavato, passare il fiore del cappero in una pastella composta da acqua e farina e friggere in olio bollente. Infine servirlo come aperitivo e se volete renderlo più saporito guarnitelo con gocce di vincotto. Un elisir di bontà.
Origini del cappero
Originario del bacino mediterraneo e dell’Asia centro-meridionale, molto diffuso anche in Italia, il cappero è una pianta dalle proprietà aromatiche e medicinali.
Le proprietà aromatiche sono contenute nei boccioli del fiore, comunemente chiamati capperi. Utilizzati in gastronomia da millenni, si raccolgono ancora chiusi e si conservano in macerazione sotto sale o sotto aceto. I capperi sono solitamente usati per aromatizzare le pietanze e si sposano bene con una grande varietà di cibi: dalla carne, al pesce, alla pasta.Il frutto, di sapore simile ma più delicato del cappero, é detto cucuncio, cocuncio o capperone e si trova in commercio sotto sale, sott'olio o sotto aceto.
È usato tradizionalmente nella cucina eoliana per condire piatti di pesce. Gli eoliani usano anche dissalare i cucunci o i capperi e consumarli al pari di una qualsiasi verdura, di solito in insalata. In erboristeria è utilizzata la corteccia della radice. I principi attivi hanno infatti proprietà diuretiche e protettrici dei vasi sanguigni.
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