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Formaggio: è proprio vero che in caso di colesterolo è necessario abolirlo? Scopriamolo insieme...

29-12-2015
È importante sapere che i formaggi non contengono tutti la stessa quantità di materia grassa: per esempio, mentre 40 g di emmenthal apportano circa 11 g di lipidi la stessa quantità di caprino fresco ne apporta solo 2,4 g, e una fetta di Belpaese si avvicina ai 30 g.
Non è facile conoscere la reale quantità di materia grassa presente nei vari formaggi.
Si è quindi discusso a livello europeo della necessità di un nuovo decreto che dovrebbe facilitare la lettura dell’etichetta, imponendo ai produttori (molti dei quali già lo fanno) di indicare il contenuto reale di materia grassa, calcolata sul prodotto finito e non sul prodotto a cui è stata tolta l’umidità: un’informazione ben più significativa per noi consumatori.
Benché il formaggio non sia ufficialmente escluso dalle diete anti-colesterolo, il suo consumo deve essere tenuto sotto controllo: in presenza di un eccesso di colesterolo è spesso il medico a fissare i limiti di assunzione, poiché i latticini, benché contengano grassi saturi, forniscono degli elementi nutritivi essenziali e insostituibili.
In età adulta il calcio permette il mantenimento e il rinnovamento della massa ossea: nell’arco della vita lo scheletro viene interamente ricostituito 4-5 volte.
L’assunzione di calcio resta uno dei mezzi più efficaci per lottare contro l'osteoporosi malattia caratterizzata da una perdita ossea, che colpisce più raramente e più tardivamente gli uomini ma che ha un forte impatto sulla vita delle donne a partire dalla menopausa. Gli apporti nutrizionali di calcio consigliati sono di 900 mg per un adulto e salgono a 1200 g per le donne di età superiore ai 55 anni, e il formaggio rappresenta la principale fonte di questo minerale: mentre 100 g di yogurt forniscono circa 120°mg di calcio, la maggioranza dei formaggi supera i 500 mg per 100 g. Alcune specialità casearie ne forniscono dai 600 ai 640 mg ogni 100 g e altre, come il parmigiano, il taleggio o l’emmenthal, apportano più di 800 mg di calcio ogni 100 g.
L’ideale sarebbe non rinunciare alla straordinaria ricchezza in calcio del formaggio, facendo però attenzione al colesterolo: questa sfida è stata accettata da alcune industrie alimentari, che hanno sostituito i grassi animali con un insieme di olii vegetali realizzando dei prodotti che prendono il nome di "formaggio" ma in realtà sono dei preziosi alleati della nostra salute.
Questi alimenti, a basso contenuto di grassi saturi, contengono spesso degli Omega 3 in quantità non trascurabile e possono garantire un rapporto equilibrato tra omega 3  e Omega 6, e in più forniscono una quantità di calcio uguale, se non superiore, a quella di un formaggio "classico".

Giulia Leo

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