Galateo a Tavola

23-11-2015
“A tavola e al tavolino si riconosce il signore e il signorino". In quest'articolo, come avrete già compreso dal detto, vogliamo affrontare un argomento molto interessante ovvero il galateo a tavola. Lo conosciamo Tutti? L'Accademia Italiana Galateo lo ha voluto verificare, ebbene, dal sondaggio  emerge un disastro. La maggioranza delle persone non conosce le regole di base. Allora cerchiamo di costruire un decalogo di bon ton a tavola.

Spesso si crede che dire “buon appetito” sia un atto di cortesia, ma in realtà è sbagliato iniziare il pasto così.

Per gli aristocratici, infatti, la tavola era un'occasione per conversare, creare alleanze e sinergie. Il cibo era solo un contorno piacevole alla conversazione.  L'inizio del pasto avviene in silenzio e con disinvoltura, seguendo il padrone o la padrona di casa.

Dire  "cin cin", si tratta di un'abitudine sbagliata.

 "Cin cin" è frutto della moda orientale diffusa nello scorso secolo nei salotti borghesi, un augurio che non si addice alle situazioni formali, ma è ben peggiore il milanese "bollicine". Il galateo vuole che i calici vengano alzati con un piccolo e discreto cenno. Se qualcuno vuole fare un augurio che sia almeno sincero e motivato.

Il sale non deve mai essere chiesto alla padrona di casa.

Chiedere il sale, se non presente sulla tavola, è un gesto scorretto: la richiesta è un'affermazione velata che non apprezziamo il cibo offerto. Inoltre, essendo indice di ricchezza, avrebbe potuto mettere a disagio la padrona di casa nel caso lo avesse finito.

Il coltello deve essere utilizzato solo per tagliare e le uova e il formaggio morbido possono essere tagliati con la forchetta, quindi non serve il coltello. 

Il pane non va mai tagliato a tavola con il coltello, bensì spezzato con le mani (influisce anche la religione su questo avvertimento del galateo). Il pane va spezzato in piccoli pezzi sul piattino da pane posto alla destra del piatto, senza riempire di briciole la tavola.

Quando mangiamo il brodo, inclinando verso di sé il piatto si ha meno padronanza del gesto ed è possibile rovesciare il tutto. Inclinandolo verso l'esterno si riesce a gestire meglio il gesto senza assumere posizioni a tavola scorrette.

 L'errore: il 79% crede erroneamente che sia giusto che nelle interruzioni del pasto le posate vadano appoggiate con i lembi al piatto e le basi sulla tovaglia. In realtà, non esiste indizio più evidente di "sgalateo" che le posate appoggiate con i lembi al piatto: sughi o oli possono colare sulla tovaglia e sporcare i manici delle posate.

Dunque, durante le pause le posate vanno messe nel piatto con i lembi rivolti verso il basso, la posizione esatta è raffigurata dalle 20.20 dell'orologio. Finito il pasto le posate sono con i lembi verso l’alto, parallele alle ore 6.30.

Il galateo dice, che il tovagliolo. deve essere utilizzato sopratutto ogni volta che si decide di bere un sorso di acqua o di vino. Sgradevole in una tavola formale vedere i calici degli invitati unti e con l'impronta della labbra.

Per quanto rigurda il caffè va sottolineato  che  il cucchiaino va utilizzato solo per mescolare e viene portato alla bocca solo quando deve portare qualcosa, mai per pulirlo. Il caffè deve essere mescolato con delicatezza meglio se dal basso verso l'alto, il movimento circolare e veloce è molto scorretto. Il cucchiaino, dopo aver mescolato il caffè, va poggiato sul lato del piattino.

Infine diciamo che le posate sono ai lati del piatto, alla destra vanno i coltelli con la lama rivolta verso interno e per ultimo all'esterno il cucchiaio. Alla sinistra le forchette in ordine di utilizzo, dall'esterno all'interno. I bicchieri vanno posizionati sulla metà a sinistra del piatto alto. Il bicchiere del vino deve stare sopra la punta del coltello e verso il centro il bicchiere dell'acqua. Vicino ai bicchieri va posizionato il piattino per il pane.

Giulia Leo