In Italia lo chiamiamo carpaccio di tonno, quel filetto di pesce crudo innaffiato dall’olio di oliva e puntellato dal pepe. In Giappone: sashimi e, come il nostro, è servito sfilettato, accompagnato da salsa di soia e rape tagliate a julienne. Sashimi, sushi, wasabi & olio di oliva vanno a nozze. Lo garantisce chi da otto anni ha aperto un ristorante giapponese in una città turistica pugliese.
La ristoratrice Shoko Ikumi gestisce Sho-Ann, che significa accoglienza. Quando ha scelto di aprire un ristorante giapponese in Italia e precisamente in Puglia aveva girato parecchio il mondo, seguendo per lavoro una troupe di produzione televisiva nipponica.
Ora parla perfettamente italiano, gestisce una ristorazione giapponese e nella sua cucina non può mancare l’olio extra vergine di oliva.
Cosa a che vedere l’olio di oliva con sushi e sashimi?
Diciamo pure che vanno a nozze. “Ogni volta che ritornavo in Giappone da un viaggio di lavoro - spiega la titolare - portavo sempre con me una bottiglia d’olio e ho iniziato così ad abbinare la cucina giapponese a questo condimento. Presa la decisione di aprire un ristorante in Italia ho scoperto che l’olio pugliese era il mio preferito e ho iniziato a condire i piatti da presentare ai clienti e ad abbinarlo alla salsa di soia, al pepe nero, ai semi di sesamo. Risultato? Ottimo. Anche chi non impazzisce per la salsa di soia, mi ha riferito che miscelata con l’olio ha un sapore molto buono".
Un’ultima curiosità: meglio sushi (con riso) o sashimi?
“Sashimi, non ho dubbi - conclude Shoko - il pesce fresco e crudo è il mio piatto preferito”.
Sara Macchitella - redazione@italiaristoranti.info
21 Giugno 2011
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