Indirizzo:
Via Giuseppe Ripamonti, 606 -
20141
Milano
(Milano) -
Lombardia
Giorno di chiusura: mai
Specialità:
Formaggi - Funghi - Salumi - Bollito - Carne alla griglia - Pesce di mare - Carne al fornello - Dolci fatti in casa
Tipo di cucina:
Mediterranea - Nazionale - Piatti freddi - Tipica - Vegetariana - Provinciale - Creativa - Tradizionale
Aria condizionata:
Sì
Animali:
Sì
Prezzo medio: € 25,00
Posti totali: 200
Posti al chiuso: 150
Posti all'aperto: 50
Menu speciali:
GIALLO MILANO è ambientato in un antico monastero, nato secondo la ÂSacra Curia di Milano nel 1544. Le monache, in accordo con le famiglie nobili milanesi, l'avevano organizzato con un avveniristico servizio di lavanderia a domicilio. Era lÂepoca del Âcorredo dei 365 giorniÂ, ossia un cambio completo al giorno di tutta la biancheria, per tutto lÂanno. Un cunicolo di quasi due chilometri, alto non più di un metro e quaranta centimetri, ancora esistente ma chiuso, per ragioni di sicurezza, collegava ad un chiostro di padri cappuccini, della quale è rimasta solo la chiesetta. Nel maggio dellÂanno 1796, Napoleone Buonaparte appena nominato Comandante supremo dellÂarmata dÂItalia, vi installò il suo stato maggiore, prima dellÂentrata trionfale in Pavia, dopo aver scacciato gli Asburgo da Milano. Dopo il 1800, il monastero fu trasformato in cascina, ed entra a far parte delle campagne dei Conti Casati. Nella storia più recente, del dopoguerra, il ruscello che approvvigionava dÂacqua il monastero, si è seccato e ne ha portato allÂabbandono, negli anni sessanta è stata occupata da una società dÂimportazione di giocattoli, la ÂFalcoÂ. Nel 1976 lÂappezzamento di terreno è stato acquistato da un privato, il Signor Fulvio Galbani, che provvedeva a restaurare parte del vecchio monastero. mantenendo nella sua totalità la struttura originale, vecchi camini, muri da 80 centimetri, soffitti a cassonetto. Sempre per mantenere la tradizione lombarda, si torna a dare il suo colore originale, giallo paglierino, anche chiamato Âgiallo MilanoÂ. Per lÂusanza degli Sforza, di dipingere di giallo le loro cascine, per renderle più visibili nella nebbia della pianura padana.